La crioterapia  è una delle recenti e moderne terapie utilizzate in campo cutaneo per la cura di diverse affezioni benigne e precancerosiche nonché di alcuni tumori maligni della pelle. L’esperienza acquisita nel corso degli ultimi 20 anni ne ha standardizzato l’utilizzo, ottimalizzando gli schemi terapeutici per le varie indicazioni. Attualmente la radioterapia è un potente strumento che associa una facilità di esecuzione e un buon confort per il paziente a ottimi risultati cosmetici.

La terapia si basa sul controllato ma repentino abbassamento della temperatura della lesione mediante azoto liquido, un gas incolore e indolore, assolutamente innocuo, presente nell’aria che respiriamo nella concentrazione dell’80% circa. Questo abbassamento della temperatura oltre la soglia di congelamento produce la distruzione selettiva delle lesioni trattate, risparmiando invece sensibilmente le cellule cutanee sane, più resistenti agli shock termici. Ne risulta la completa ma graduale e poco aggressiva guarigione della lesione; la pelle sana non traumatizzata conduce a una cicatrizzazione rispettosa delle strutture anatomiche con ottimi risultati cosmetici. Le strutture sottogiacenti vengono risparmiate integralmente.

L’azoto viene applicato allo stato liquido e fuoriesce attraverso speciali ugelli di varie dimensioni, secondo diversi schemi terapeutici e modalità:

    • Terapia di contatto

    • Applicazione libera semplice monodiretta

    • Applicazione libera semplice basculante

    • Applicazione mediante coni di raccoglimento

    • Applicazione tipo “cryo-peeling”

Generalmente è necessaria un’unica applicazione, che può essere al bisogno ripetuta dopo 4-6 settimane, a diretta dipendenza della natura biologica, della dimensione nonché dello spessore della lesione da trattare. È così possibile ottimalizzare l’applicazione dell’azoto e adattarla a ogni tipo di lesione e localizzazione.

Le applicazioni durano pochi secondi e provocano una sensazione di bruciore, mitigata dall’anestesia dovuta all’abbassamento della temperatura. Non è necessario effettuare alcuna analisi del sangue o assumere medicamenti. Tutte le terapie medicamentose in corso non devono essere interrotte poiché non vi è nessuna interferenza con i farmaci.

Il trattamento è puramente locale. Non è necessaria un’anestesia locale. Non esistono controindicazioni di rilievo.

Le indicazioni sono rappresentate da tutti i processi benigni con sopraelevazione, dalle precancerosi e da alcuni tumori maligni cutanei, di qualsiasi dimensione e localizzazione con alcune eccezioni dovute alla natura stessa dell’affezione.Sono proprio le localizzazioni più difficilmente accessibili alla terapia chirurgica che fanno della crioterapia un’alternativa interessante: palpebre, naso, volto, orecchie, organi genitali, dita ecc.

Chi approfitta particolarmente della crioterapia?

In particolar modo le persone anziane colpite da altre malattie, per esempio del sistema cardiovascolare, che non sopporterebbero una complicata operazione, coloro che prendono molti medicamenti e che sono anticoagulati nonché tutti coloro che non sopportano le anestesie locali mediante infiltrazione di anestetico con ago o non desiderano un’intervento chirurgico.

Lesioni benigne accessibili alla crioterapia (le più frequenti)

    • Cheratosi o verruche seborroiche

    • Cheratosi senili

    • Lentiggini senili

    • Lentiggini semplici e solari

    • Verruche volgari

    • Verruche plantari e periungueali

    • Condilomi acuminati della zona genitale e anale

    • Molluschi contagiosi (parzialmente)

    • Granuloma piogenico (botriomicoma)

    • Granuloma anulare

    • Angiomi cavernosi del neonato

    • Cheloidi

Tumori e condizioni precancerotiche accessibili alla crioterapia (i più frequenti)

    • Carcinoma basocellulare (basalioma)

    • Carcinoma spinocellulare (spinalioma)

    • Precancerosi attinica del volto e della testa (cheratosi attinica)

    • Precancerosi in generale (cheratosi attinica)

    • Carcinoma in situ di Bowen (casi particolari)

    • Precancerosi e tumori in situ genitali della vulva e del pene (casi particolari)

Ice Cubes

La crioterapia  è una delle recenti e moderne terapie utilizzate in campo cutaneo per la cura di diverse affezioni benigne e precancerosiche nonché di alcuni tumori maligni della pelle. L’esperienza acquisita nel corso degli ultimi 20 anni ne ha standardizzato l’utilizzo, ottimalizzando gli schemi terapeutici per le varie indicazioni. Attualmente la radioterapia è un potente strumento che associa una facilità di esecuzione e un buon confort per il paziente a ottimi risultati cosmetici.

Ice Cubes

La terapia si basa sul controllato ma repentino abbassamento della temperatura della lesione mediante azoto liquido, un gas incolore e indolore, assolutamente innocuo, presente nell’aria che respiriamo nella concentrazione dell’80% circa. Questo abbassamento della temperatura oltre la soglia di congelamento produce la distruzione selettiva delle lesioni trattate, risparmiando invece sensibilmente le cellule cutanee sane, più resistenti agli shock termici. Ne risulta la completa ma graduale e poco aggressiva guarigione della lesione; la pelle sana non traumatizzata conduce a una cicatrizzazione rispettosa delle strutture anatomiche con ottimi risultati cosmetici. Le strutture sottogiacenti vengono risparmiate integralmente.

L’azoto viene applicato allo stato liquido e fuoriesce attraverso speciali ugelli di varie dimensioni, secondo diversi schemi terapeutici e modalità:

    • Terapia di contatto

    • Applicazione libera semplice monodiretta

    • Applicazione libera semplice basculante

    • Applicazione mediante coni di raccoglimento

    • Applicazione tipo “cryo-peeling”

Generalmente è necessaria un’unica applicazione, che può essere al bisogno ripetuta dopo 4-6 settimane, a diretta dipendenza della natura biologica, della dimensione nonché dello spessore della lesione da trattare. È così possibile ottimalizzare l’applicazione dell’azoto e adattarla a ogni tipo di lesione e localizzazione.

Le applicazioni durano pochi secondi e provocano una sensazione di bruciore, mitigata dall’anestesia dovuta all’abbassamento della temperatura. Non è necessario effettuare alcuna analisi del sangue o assumere medicamenti. Tutte le terapie medicamentose in corso non devono essere interrotte poiché non vi è nessuna interferenza con i farmaci.

Il trattamento è puramente locale. Non è necessaria un’anestesia locale. Non esistono controindicazioni di rilievo.

Le indicazioni sono rappresentate da tutti i processi benigni con sopraelevazione, dalle precancerosi e da alcuni tumori maligni cutanei, di qualsiasi dimensione e localizzazione con alcune eccezioni dovute alla natura stessa dell’affezione.Sono proprio le localizzazioni più difficilmente accessibili alla terapia chirurgica che fanno della crioterapia un’alternativa interessante: palpebre, naso, volto, orecchie, organi genitali, dita ecc.

Chi approfitta particolarmente della crioterapia?

In particolar modo le persone anziane colpite da altre malattie, per esempio del sistema cardiovascolare, che non sopporterebbero una complicata operazione, coloro che prendono molti medicamenti e che sono anticoagulati nonché tutti coloro che non sopportano le anestesie locali mediante infiltrazione di anestetico con ago o non desiderano un’intervento chirurgico.

Lesioni benigne accessibili alla crioterapia (le più frequenti)

    • Cheratosi o verruche seborroiche

    • Cheratosi senili

    • Lentiggini senili

    • Lentiggini semplici e solari

    • Verruche volgari

    • Verruche plantari e periungueali

    • Condilomi acuminati della zona genitale e anale

    • Molluschi contagiosi (parzialmente)

    • Granuloma piogenico (botriomicoma)

    • Granuloma anulare

    • Angiomi cavernosi del neonato

    • Cheloidi

Tumori e condizioni precancerotiche accessibili alla crioterapia (i più frequenti)

    • Carcinoma basocellulare (basalioma)

    • Carcinoma spinocellulare (spinalioma)

    • Precancerosi attinica del volto e della testa (cheratosi attinica)

    • Precancerosi in generale (cheratosi attinica)

    • Carcinoma in situ di Bowen (casi particolari)

    • Precancerosi e tumori in situ genitali della vulva e del pene (casi particolari)